drammaturgia originale Controcanto Collettivo
ideazione e regia Clara Sancricca
con Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca
voce fuori campo Giorgio Stefanori
scenografia e costumi Controcanto Collettivo con Antonia D’Orsi
disegno luci Cristiano Di Nicola
foto di scena Simone Galli | Atlas fotografie
organizzazione Gianni Parrella
produzione Controcanto Collettivo / Progetto Goldstein
con il sostegno di Straligut Teatro, Murmuris, ACS – Abruzzo Circuito Spettacolo, Verdecoprente Re.Te. 2017
Spettacolo vincitore Teatri del Sacro 2019
In scena la profonda contraddizione dell’animo umano di fronte alla possibilità del perdono. Rifacendosi alla numerologia religiosa infatti, il titolo simboleggia il “senza fine” e cioè che l’unica misura del perdono è il perdono senza misura.
Lo spettacolo ruota attorno a un processo per omicidio, ispirato a una delle tante possibili tragedie giovanili. In un montaggio di brevi quadri delicati, realisti e mai stonati, prendono corpo sprazzi di vita dei due ragazzi coinvolti nella vicenda e dei rispettivi familiari.
NOTE DI REGIA – Clara Sancricca
Con Settanta volte sette il nostro collettivo affronta il tema del perdono e della sua possibilità nelle relazioni umane. Nella sua gloriosa storia questo concetto ci sembra essere giunto ad un inglorioso epilogo, che lo vede soccombere alla logica – attualmente vincente – della vendetta. Un tempo ritenuto il punto di arrivo di un percorso destinato a pochi spiriti eletti, appare oggi, nell’opinione comune, come il rifugio dei più codardi e la scappatoia dei meno arditi, in una società che riconosce e accorda alla vendetta il primato nella risoluzione dei torti e dei conflitti. Chi perdona sembra sminuire il torto, giustificare l’offesa, mancare di rispetto alla vittima, farsi complice del colpevole. Eppure il perdono protesta per innescare pensieri diversi, per aprire a logiche nuove; protesta contro l’assunto che al male vada restituito il male. Ci ricorda che dentro la ferita, dentro la memoria del male su-bito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità di un incontro. E che questa possibilità non ci sfida dall’alto dei cieli, ma è concreta, laica e umana.”
Uno de los 10 mejores espectáculos del año en Argentina. Nello spogliatoio di una palestra, due uomini si scrutano, si squadrano, si provocano, si affrontano – quasi come due galli da combattimento – tentando di sedursi.
Ventisei spettatori per uno spettacolo online che fonde illusionismo, teatro e filosofia con l’obbiettivo di raccontare e ricreare cinque storie che sfidano l’impossibile.
È possibile inquadrare e fotografare un periodo storico, la società, l’umanità attraverso la lente del sogno? La compagnia milanese Domesticalchimia si cimenta in questa sfida con uno spettacolo/inchiesta che prende il via dall’omonimo libro di J. Duvignaud e F. Corbeau.
Un progetto di Dogma Theatre Company. In una provincia del Nord, Daniel è la punta di diamante di un gruppo neofascista della zona. L’incontro con l’enigmatico Edo fa riaffiorare in lui un istinto che ha da sempre negato: è possibile che proprio lui provi attrazione per un altro uomo?