di Francis Veber
traduzione Filippo Ottoni
regia Pistoia-Triestino
con Paolo Triestino, Nicola Pistoia
e con Antonio Conte, Loredana Piedimonte, Matteo Montaperto, Alessio Sardelli
scene Francesca Montanaro
costumi Lucrezia Farinella
disegno luci Alessandro Nigro
produzione a.ArtistiAssociati in collaborazione con Fiore e Germano
Tra risate e colpi di scena, Il rompiballe riafferma il talento di Veber (già conosciuto al Parenti con La cena dei cretini) nel costruire commedie mai banali e capaci di regalare emozioni e grande divertimento, il testo è un grandissimo omaggio ai meccanismi della commedia francese.
L’intreccio, portato in scena dalla consolidata coppia Triestino-Pistoia, è travolgente: un aspirante suicida per amore e un killer occupano due stanze comunicanti in un hotel, il primo per porre fine ai suoi giorni e il secondo per porre fine ai giorni di qualcun altro dalla finestra della sua stanza. Ma il suo piano sarà sconvolto, appunto, dal “rompiballe” suicida. Attorno ai due protagonisti ruotano altre figure magnificamente tratteggiate dall’autore.
NOTE DI REGIA – Nicola Pistoia e Paolo Triestino
Dopo La cena dei cretini, eccoci ancora alle prese con un testo creato dalla fantasia di François Veber: Il rompiballe. François Pignon, la “maschera” ideata dal genio francese, parla al cuore di ciascuno di noi. Quel cuore che una volta pulsava per le piccole cose, per i nostri sogni più ingenui, per le grandi aspettative e che oggi invece batte sempre più flebile, perché sommerso da mille rumori: la fretta, l’arroganza, la volgarità, l’egoismo, la rabbia e la crisi profonda di tutto ciò che si può definire “bellezza”. Il tema in fondo è lo stesso: l’arroganza contro il candore, i cattivi sentimenti contro i buoni, la violenza contro una mano tesa. Il tutto, ovviamente, tra una risata e l’altra. Veber ha il dono dell’apparente leggerezza che, con mano sapiente, tratteggia l’umanità variegata che ci circonda e la rende affettuosamente risibile. I suoi progenitori sono Goldoni, Moliere, e più vicini a noi, Labiche e Feuydau. Noi proveremo a restituire al pubblico la Sua profondità leggera, quella che regala risate fino alle lacrime e però anche un pizzico di malinconia per la gentilezza che abbiamo conosciuto o, forse, ci illudiamo di aver conosciuto. Non una sola nota volgare, in un mondo dove ormai tutto è volgarmente assordante. Un inno alla gentilezza e al garbo, appunto, che siamo convinti alberghi ancora in ciascuno di noi. In scena con noi, un cast di eccellenti attori: Antonio Conte, Loredana Piedimonte, Alessio Sardelli e Matteo Montaperto».
Gassmann dirige Daniele Russo e un nutrito cast di interpreti in una riscrittura in cui Enrico Ianniello fonde le suggestioni del testo originale con quelle dei poliziotteschi napoletani degli anni ‘80.
A trent’anni dal debutto cinematografico con Robin Williams, in scena una storia d’Amore per la poesia, il libero pensiero e la vita. Con Ettore Bassi nel ruolo del prof. Keating, regia Marco Iacomelli.
Un avvincente intreccio di incontri, con Stefano Santospago – Laura Marinoni, Elia Schilton – Silvia Giulia Mendola, Valentina Bartolo. Regia Andrée Ruth Shammah. Produzione Teatro Franco Parenti.
Massimo Dapporto e Antonello Fassari in scena per uno spettacolo che indaga in chiave di tragicommedia un episodio dirompente della nostra Storia: il rastrellamento degli ebrei nel ghetto di Roma del 16 ottobre del ‘43 da parte dei nazisti.