Archivio / Teatro

Uomo solo in fila

I pensieri di Pasquale

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Uomo solo in fila

I pensieri di Pasquale

… delizia da cabaret com’era una volta, ironico, coinvolgente, intelligente. Da non perdere ovunque vada in tournée.
Rita Cirio – L’Espresso

In un posto che non si sa bene cosa sia e dove sia, c’è un uomo in coda, una coda invisibile, che non si sa perché e quando è cominciata, né quando finirà: forse mai. Gli uomini in fila dovranno pagare per qualche colpa commessa; una rata saltata, una multa dimenticata, una bolletta tardata, comunque un debito di cui dovranno rendere conto a qualcuno. Mentre attende in fila, Pasquale ripercorre la sua vita; pensa agli errori fatti, alle sue scelte, anche ideologiche. Pensa ai sogni franati, alle occasioni perdute, alle gioie e ai dolori.

Attenzione, chi pensa ad un’atmosfera alla Beckett, sbaglia di grosso. Lo spettacolo ha l'andamento comico, vuole divertire. Vuole parlare a tutti, anche ai più giovani.
Antonio Bozzo - Il Giornale
Pasquale pensa il molto del niente, all'assurdità dell'esistenziale il pensiero corre, con la lievità di un sospiro, dall'Infinito di Leopardi recitato con accento barese, alla sceneggiata napoletana, alla riflessione pungente su povertà e ricchezza, al gioco di parole. Micheli, bravissimo, porge un cabaret di disparate leccornie che vanno a creare un insieme servito con brillante maestria e vivace ironia.
Magda Poli – Corriere della Sera
Maurizio Micheli, Pasquale, per ingannare la lunga attesa, si abbandona a considerazioni in chiave umoristica e leggera sulla vita da povero cristo e sulla società contemporanea priva di valori. Lo fa con la sua ironia sempre composta, con buongusto, attraversando l’Italia dei dialetti, a metà strada tra confessione e cabaret, disquisizione e conversazione, velata denuncia e resilienza, indossando parrucche e copricapi fantasiosi e muovendo perfino qualche passo di danza. Il tono della voce non è mai urlato, tutto è misurato e gradevole. Anche la gestualità, che pure muove al riso, è calibrata per un vero e proprio teatro da camera.
Raffaella Roversi – Duerighe
Maurizio Micheli non delude mai. Il suo nuovo spettacolo, Uomo solo in fila, è una garanzia di risate, di quelle belle e spontanee, che riescono a soddisfare. Lo spettacolo ha tutte le carte in regola per diventare un classico della comicità, da riproporre anche in futuro, come il suo precedente Mi voleva Strehler, che non ci si stanca mai di rivedere.
Valeria Prina – Spettacolinews
Micheli con un piroetta ilare e tragica testimonia il piccolo orrore del quotidiano che ci sovrasta. Pilotando da maestro i suoi ricordi come fossero continui leit motives di quella giostra che è la vita.
Enrico Groppali – Il Giornale