Archivio / Teatro

Una casa di donne

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Una casa di donne

“Ma che ne potete sapere di una puttana che si è mangiata il cuore?” Dacia Maraini poetessa, scrittrice e drammaturga italiana tra le più lette al mondo porta in scena l’universo di chi sceglie la prostituzione. Un monologo che parla di donne, sesso, libertà e dolore.

Manila una ragazza romana, laureata in filosofia, decide di prostituirsi in una casa condivisa con due colleghe e amiche: una casa di donne appunto. Si vende consapevolmente, sa quello che fa e rivendica la sua libertà di scegliere, decidere, desiderare. Non è l’oggetto della storia, ma il soggetto pensante. Le sue confessioni svelano le fragilità di una persona forte solamente all’apparenza, padrona di un corpo il cui unico piacere è quello provato dai clienti che lo possiedono per poche ore.

Scritta negli anni d'oro dell'attivismo femminista, la pièce sradica gli stereotipi e solleva interrogativi, rileggendo, con poesia e finezza di analisi, il tema della prostituzione volontaria.

La regia è affidata a un talento sempre più emergente: Jacopo Squizzato, artista vivacissimo, ha collaborato con grandi maestri, come Franco Zeffirelli, Hugo de Ana, Pier Luigi Pizzi e molti altri. Il suo sguardo originale e profondo scava nell’ordito poetico offerto dalla Maraini esaltandone forme e i contenuti.

Lo sguardo di Jacopo Squizzato coglie egregiamente ogni sfumatura della protagonista, curandone l’interpretazione con attenzione e meticolosità. La sintonia con Ottavia Orticello amplifica e potenzia le qualità artistiche di questa giovane attrice, interprete dotata di grazia ed eleganza. (…) Una dedica a tutte le donne piene d’amore e di spavento.
Elena D’Elia - brainstormingculturale