Archivio / Teatro

TITUS

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TITUS

Prosegue per il quarto anno con lo spettacolo Titus la collaborazione tra il Centro Teatro Attivo, l’Università IULM e l’Accademia Teatro alla Scala e che vede coinvolti 40 giovani futuri professionisti (attori, registi e fotografi).

Il progetto è coordinato da Fabio Cherstich – diplomato Paolo Grassi e regista di numerosi spettacoli teatrali e opere liriche di successo – dalla Prof.ssa Valentina Garavaglia – coordinatore del Corso di Laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità della IULM e responsabile del Laboratorio di Regia Teatrale dello IULM – e da Annina Pedrini – attrice e direttrice di Centro Teatro Attivo.

La drammaturgia è il risultato di un processo creativo condiviso dal team di lavoro. Parte da Tito Andronico di Shakespeare e attraverso inserti poetici, canzoni, riferimenti cinematografici e letterari, riscrive nella contemporaneità i temi forti dell’opera originaria.
Uno dei più roventi è quello della nascita di una generazione di figli senza padri, abbandonata a una vita senza valori o miti collettivi a cui aggrapparsi. In Titus, infatti, Tito si polverizza e scompare. Diventa un padre inafferrabile, ma al tempo stesso potente quanto basta da non permettere ai figli di vivere fuori dalla sua ombra.
Centrale è una riflessione su Roma, città-metafora del potere corrotto e violento.
La disfatta degli antichi sistemi di regolazione civile, come le leggi, la morale o la religione, avanza per tutto l’arco della vicenda.
In questo scenario emerge con forza la brama insaziabile di potere: ogni sorta di violenza è legittimata, e quella sulla donna assume in questa drammaturgia un ruolo centrale.

Il complesso lavoro d’insieme ha contribuito a sviluppare in tutti i partecipanti competenze e conoscenze nuove. Da un lato gli studenti hanno sperimentato dal vivo il mestiere della regia teatrale, scoprendo diversi linguaggi artistici (la parola, il movimento e il gesto, la coreografia, la scenografia, l’illuminotecnica, ecc…); dall’altra gli allievi attori del CTA hanno appreso l’importanza del mettersi al servizio dell’opera e della visione del regista che la sta costruendo.
La speranza è che questo processo creativo di apprendimento sia solo il primo passo verso la realizzazione dei sogni professionali di chi vi ha preso parte.