Archivio / Teatro

Tango glaciale reloaded (1982 – 2018)

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Tango glaciale reloaded (1982 – 2018)

Nel 1982, debuttò Tango Glaciale, uno degli spettacoli più belli, coinvolgenti, intensi di quella straordinaria stagione che vedeva una generazione intera, in Italia, rimettersi in movimento.

La regia era di Mario Martone e in scena c’erano Andrea Renzi, Tomas Arana e Licia Maglietta, esponenti di “Falso Movimento”, il collettivo che in quegli anni cambiava la storia della sperimentazione teatrale italiana.

Oggi il regista ripropone lo spettacolo con intepreti giovanissimi e, a distanza di trentacinque anni, conferma il carattere rivoluzionario del progetto.

Una griglia spaziale crea dodici ambienti per dodici diverse scenografie con un sistema di architetture di luce realizzato con filmati e diapositive. Tre abitanti attraversano una casa: dal salotto alla cucina, dal tetto al giardino, dalla piscina al bagno. Un’avventura domestica dall’esterno all’interno dell’abitazione ma anche un viaggio figurato dall’ordinario al fantastico, dalla musica al suono, dal gesto al movimento.

Tango Glaciale Reloaded è un universo di ritmica freschezza generato da una cascata di immagini, musiche non solo pop e jazz, danze e azioni/citazioni. A sorpresa, questo postmoderno anni Ottanta, in una vertigine temporale, ci catapulta ancora nel futuro.

E resto affascinato, non già per un restyling, per un restauro, ma per la perfezione senza tempo del meccanismo. Quelle ginocchia che tremano alla Totò o alla Jerry Lewis oggi hanno un significato non iconico ma di insicurezza universale, quegli interni da fumetto mi parlano di graphic novel, quel tango con l’aspirapolvere è un a solo (e poi un trio) di solitudini appresso alle tecnologie, quel sax coi suoi due ‘fiati sospesi’ è un inno a certe jam session (d’accordo, con menzioni di Scorsese e Ford Coppola), e le cesoie tagliano i fiori di nostre mille illusioni.»
Rodolfo Di Giammarco - la Repubblica