Archivio / Teatro

Il segreto della vita

Rosalind Franklin

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Il segreto della vita

Rosalind Franklin

Questo è uno spettacolo che racconta una grande scoperta scientifica e, soprattutto, una grande donna, una donna meravigliosa e detestabile, una persona limpida e contraddittoria, ambiziosa e vigliacca, insomma una donna fuori dalle umane catalogazioni e impossibile da raccontare: Rosalind Franklin.

Lucia Mascino, conosciuta e amata dal nostro pubblico negli spettacoli di Filippo Timi (Favola, Amleto, Il Don Giovanni) e protagonista dell’ultimo film di Francesca Comencini Amori che non sanno stare al mondo, dà corpo a questa figura femminile difficile e caparbia. Ambientata tra il ‘51 e il ‘53, la pièce racconta gli anni cruciali della vita della Franklin, quando, chiamata al King’s College di Londra per studiare le molecole del Dna, per prima nella storia riuscì a scattarne un’immagine, la celebre Fotografia 51, rivelando al mondo l’esistenza della doppia elica. Un’intuizione che avrebbe fatto passare la Franklin alla storia e che invece le fu rubata dall’ambizioso collega di Cambridge, James Watson, insieme a Francis Crick, premiato con il Nobel nove anni più tardi, quando ormai Rosalind era prematuramente scomparsa per un cancro alle ovaie, a soli 37 anni, proprio per l’eccessiva esposizione ai Raggi X.

[...] Insopportabile e delicata, burbera e austera ma tenera e fragile, la Franklin è rappresentata con un arcobaleno di tratti caratteriali. Lucia Mascino sa interpretarne con convinzione il carattere contraddittorio, con vette di eccezionale abilità attoriale coincidenti in alcuni snodi narrativi apicali. Memorabile la scena del decesso, come una soffusa candela che si spegne inattesa. [...] Uno spettacolo imperdibile, delicato, commovente, potente.
Daniele Stefanoni – Dramma.it
La regia di Filippo Dini orchestra con precisione quasi musicale tutte le variazioni del maschile nel laboratorio della ricerca e della scienza.
Gianfranco Capitta - Il Manifesto
La sua vicenda era naturalmente teatrale, fui attratta dalla complessità e dalle contraddizioni del suo carattere che si rivelarono poi proprio il suo più grande ostacolo.
Lei stessa era così teatrale.
Anna Ziegler
Dopo lo spettacolo