Archivio / Ai Bagni MisteriosiEventiPercorso Ibsen

Nient’altro che finzioni

Viaggio immaginario sulle tracce di Ibsen

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Nient’altro che finzioni

Viaggio immaginario sulle tracce di Ibsen

Per la stagione teatrale 2017/2018, insieme al regista Luca Micheletti, Federica Fracassi è attrice protagonista di due spettacoli di Henrik Ibsen: Rosmersholm, Il gioco della confessione e Peer Gynt – Un preludio – Tre frammenti per pianoforte e troll, entrambi prodotti dal Teatro Franco Parenti di Milano, che ha condiviso con gli artisti un originale Percorso Ibsen, arricchito da incontri, approfondimenti e dalla mostra fotografica Nient’altro che finzioni/ Nothing but fictions.

Lo spunto del 150° anno dalla nascita di Peer Gynt è alla base della mostra, che, in una sorta di fotoromanzo, miscela ambientazioni nordiche, echi della Norvegia e suggestioni teatrali, in un continuo alternarsi di piani d’invenzione e realtà, persone reali e personaggi di fantasia, tempi e spazi.
In mostra trentadue scatti realizzati da Valentina Tamborra che accompagnano il diario di bordo vergato da Federica Fracassi e che ripercorrono il loro viaggio, in auto e in traghetto, attraverso le lande
norvegesi, da Oslo al Gudbrandsdal, risalendo fino al porto di Ålesund e da lì verso Bergen, per poi fare ritorno nella capitale, passando dalla città natale di Ibsen, Skien.
Il viaggio, in molti punti, ricalca le tappe (raggiunte a piedi, in carrozza, in nave) che Henrik Ibsen aveva toccato nel 1862 e che avrebbero poi costituito l‘ispirazione di Peer Gynt, terminato solo tre anni dopo a Sorrento, in Italia.

Nelle foto Federica si cala nei personaggi femminili del testo originale, crea commistioni di epoche, usi e costumi, mette in relazione il passato con il presente, in un tentativo luminoso di riraccontare Ibsen con un “testo parallelo”. Il progetto Nient’altro che finzioni è stato infatti concepito innanzitutto come un approfondimento e un esperimento drammaturgico, paralleli all’opera e alla realizzazione scenica, come una sorta di “training autorale d’attrice” che, per prepararsi a recitare nell’opera ibseniana, vi si avvicina in un insolito corpo a corpo.
In mostra, grazie ad Ambrogio Paolinelli, 12 figurine Liebig (6 del 1904 e 6 del 1960) su Peer Gynt e i fiordi.

Un viaggio immaginario sulle tracce di Ibsen. Un'escursione in Norvegia, tra le gole. Un diario inesatto. I passi di una donna, i miei inciampi, mentre inseguo gli altri, le altre, i fantasmi di Peer Gynt che mi aspettano già in scena, ingordi del loro stesso ritornare. Un cammino tra anima e sguardo, tra vita e teatro, tracciando strapiombi, picchi, voragini, ombre e luci...
Federica Fracassi
Raccontare la realtà e il sogno, mescolando immaginazione e visione. La macchina fotografica come strumento interpretativo e narrativo. Il ritratto come indagine, la fotografia diventa intima e introspettiva. Farsi osservatrice silenziosa per inseguire e cogliere i diversi volti di una donna che si prepara a diventare altro da sé. Federica, la donna troll, la sposa abbandonata, la donna nera: un volto, quattro anime distinte.
Valentina Tamborra

Percorso Ibsen