Archivio / Teatro

Mumble mumble

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Mumble mumble

Qual è il segreto per un famoso figlio d’arte? Semplice…trovare la propria strada nella vita ridendo amaramente di se stesso.
Mumble mumble, il riflettere borbottando, è il soprannome di Emanuele Salce, figlio, anzi orfano d’arte.
Tre atti scritti con Andrea Pergolari, in cui Salce racconta “la follia dilagante di gente che non sa come comportarsi credendo di comportarsi bene”. E lo fa attraverso tre morti: quella del padre naturale Luciano Salce, quella del padre putativo Vittorio Gassman, e la propria, catartica e metafora del fallimento di seduttore esposto alla umiliazione e alla vergogna.
Di ricordo in ricordo, mescolando registri e toni, tra divertimento ed emozione, il protagonista rivive i momenti più grotteschi dei due funerali tra amici di famiglia, becchini, finti parenti, politici e prelati.Un vero e proprio carosello a tinte surreali di sacro e profano.

L’ansia da prestazione del carico dei due cognomi che lo hanno segnato è stato esorcizzato. Né rancore, né astio, né veleno; rimane solo la maturità, umana e artistica. Un atto d’amore. E l’amore non è mai tardivo.
Tommaso Chimenti - Il Fatto Quotidiano