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Il mistero delle cose

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Il mistero delle cose

Nove ritratti di artisti

“L’opera d’arte, come sanno bene tutti i grandi artisti, intrattiene sempre un rapporto con l’assoluto, con l’irraffigurabile, con il reale, con l’impossibile.”

Massimo Recalcati riprende la sua riflessione sull’arte alla luce della psicoanalisi, ricordandoci la grande scommessa che ispira la pittura contemporanea: è possibile raffigurare l’irraffigurabile, dare un’immagine all’inesprimibile, offrire un volto all’assoluto?

È questo il compito della grande arte e il filo rosso che unisce i nove artisti italiani – Giorgio Morandi, Alberto Burri, Emilio Vedova, William Congdon, Giorgio Celiberti, Jannis Kounellis, Claudio Parmiggiani, Alessandro Papetti e Giovanni Frangi – di cui Recalcati propone un ritratto ricco di suggestioni: “Tutti questi autori sanno ancora far esistere il miracolo della pittura. Sono ancora all’altezza del compito di far esistere la pittura come apertura inaudita sull’invisibile, come invocazione e preghiera laica”.
L’opera d’arte ci sveglia dal sonno della realtà ordinaria e ci mette di fronte al “mistero delle cose”. L’arte non è una fuga, né un rifugio dall’incandescenza e dall’eccesso del reale, ma la possibilità di incontrarne l’alterità e di ricordarci che c’è più grazia in una bottiglia o in uno straccio che nel volto dei santi.