Archivio / Teatro

La vita ferma

Sguardi sul dolore del ricordo

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La vita ferma

Sguardi sul dolore del ricordo

Rivelazione drammaturgica con L’Origine del mondo confermata in Diario del tempo, Lucia Calamaro torna al Parenti con il suo nuovo spettacolo La vita ferma: uno spazio mentale dove s’inscena uno squarcio di vita di tre vivi qualunque – padre, madre, figlia – attraverso l’ incidente e la perdita.
È un dramma. Un dramma sincero, potente, vicino. Preso di faccia. Si tende a delegare il dramma a realtà lontane, sfumate, intraviste in televisione o sui social. Invece il dramma ci vive costantemente accanto. C’è il lutto, il ricordo, il baratro del non-senso.
In un tempo in cui il pathos è diventato osceno, la scrittura teatrale di Lucia Calamaro riesce a incarnare la morte e il senso di quello che siamo stati, frammenti di realtà altrimenti destinati all’oblio.
Ed è un dramma “di pensiero”. Anche se si ride. E si ride spesso.

Un'autrice di levatura superiore, senza paragoni nel teatro italiano di oggi.
La Calamaro torna alle radici della sua ispirazione, a quell'analisi chirurgica del dolore assoluto.
E' uno spettacolo sul ricordo dei morti, che si attenua col passare del tempo per chi rimane.
In scena una coppia tutta presa dagli eterni bisticci coniugali. Lui è vivo e lei è morta.
E' come sempre trascinante la scrittura della Calamaro, quel suo parlato quotidiano, fatto di borbotti di non detti resi efficacemente dai tre interpreti.

Renato Palazzi – Il Sole 24Ore