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AVVISO: giovedì 18.04 il foyer NON è accessibile e NON sono attivi bar e guardaroba.

Archivio / Teatro

Il reggimento parte all’alba

Storia di Ottavio Sebastiàn

Archivio / Teatro

Il reggimento parte all’alba

Storia di Ottavio Sebastiàn

Uno dei più bei racconti-ritratto scritto da Buzzati pochi mesi prima della sua morte, Il reggimento parte all’alba è considerato una sorta di testamento artistico e ideologico dello scrittore.

Sono gli ultimi istanti di vita di un uomo: Ottavio Sebastìan – coscienza narrativa dello scrittore – è pronto a lasciare tutto per unirsi al suo reggimento che lo aspetta perché “tutti senza eccezione […], tutti in un certo modo appartengono a un reggimento (…) nessuno sa neanche quale sia il suo, però quando un reggimento parte, chi gli appartiene, pure lui deve partire”.

Ma Ottavio sa di non poter partire se prima non ha recuperato i pezzi della sua anima. Prepararsi al viaggio è tutto e l’uomo sente il bisogno urgente di ritrovare quanto perso nel tempo, il legame con la madre e i temi fondanti e antichi della sua vita. Il reggimento parte all’alba, e durante la notte è possibile e necessario riscoprirsi uomini nel mondo, con una funzione, uno scopo, un senso.

Dalla grande componente autobiografica, questo racconto rispecchia il rapporto di Buzzati con la morte, i luoghi e le persone (in particolar modo la madre) e veicola un’idea di mondo e di uomo molto precisa e moderna, dove la consapevolezza della necessaria partenza insegna a saper guardare e ascoltare con occhi nuovi.

Giuseppe Nitti e Alessio Pizzech, scegliendo questo testo, seppure meno conosciuto, consentono agli spettatori di riscoprire la profondità e la poetica del grande scrittore bellunese.