Lo sviluppo e la diffusione delle intelligenze artificiali sollevano nuovi problemi di natura etica. Oggi numerose scelte prima esclusivamente umane possono essere surrogate dalle macchine. Che cosa accade quando non sono gli uomini, ma le macchine a decidere? Come gestire questa nuova stagione dello sviluppo tecnologico? In che modo il progresso può rimanere una fonte di sviluppo per tutti? Questo nuovo stadio dell’evoluzione tecnologica solleva numerosi e inquietanti interrogativi per il nostro vivere individuale, per le nostre società e forse anche per la nostra sopravvivenza come specie.

Paolo Benanti specializzato in Bioetica e nel rapporto tra Teologia morale, Bioingegneria e Neuroscienze, è docente alla Pontificia Università Gregoriana. Ha svolto ricerche sulle nuove frontiere delle biotecnologie alla Georgetown University di Washington, collabora con l’American Journal of Bioethics – Neuroscience ed è membro dello staff editoriale di «Synesis: A Journal of Science, Technology, Ethics, and Policy».

L’incontro fa parte del ciclo
Quanto è intelligente l’intelligenza artificiale?
Tre prospettive su etica, innovazione, e ricerca
a cura di Irene La Scala

La rivoluzione apportata dall’intelligenza artificiale ci pone di fronte a quesiti sempre più pressanti, che hanno a che fare non solo con la scienza, ma anche con l’etica, con l’economia, con il mondo del lavoro e della formazione. Siamo effettivamente davanti a una rivoluzione dell’umano? Che possibilità apre e a quali rischi espone la creazione di sempre più sofisticate “intelligenze artificiali”?

Un percorso di approfondimento e discussione con alcuni dei più autorevoli esperti, dalla genetica alla tecno-etica,  per ripensare la nostra umanità nel mondo postumano.

Gli altri appuntamenti:
L’ultimo Sapiens. Incontro con Gianfranco Pacchioni, 21 ottobre h 18.30
Il Futuro Prossimo dell’Intelligenza Artificiale. Incontro con Luciano Floridi, 4 novembre h 18.30

Lo spettacolo