Archivio / MusicaDanzaEventiAssociazione Pier Lombardo

La milonga con Roberto Herrera

Por siempre tango

Archivio / MusicaDanzaEventiAssociazione Pier Lombardo

La milonga con Roberto Herrera

Por siempre tango

Il foyer del Teatro Franco Parenti ospita la milonga argentina.

Con il Dj Luciano Ruvolo e l’Orchestra dal vivo Lo Que Vendrà sarà possibile ballare al suono della languida e passionale musica del tango e soprattutto partecipare a una festa argentina, godendo anche di una “ronda” realizzata dai più noti Maestri che arriveranno da tutta Europa e dall’Italia per celebrare questa danza universale insieme alla “leggenda del Tango” Roberto Herrera e suo fratello, il grande maestro Estanislao Herrera.

La milonga è un locale in cui si riuniscono gli argentini per conversare, bere qualcosa e, soprattutto, ballare tango. In questa sala da ballo, tra un “cabeceo”, una “mirada” e le “tandas” della musica si viene trasportati alla scoperta di un universo che va ben oltre il semplice genere musicale o la disciplina artistica.

Le gambe si allacciano, gli sguardi si fondono, i corpi si amalgamano e si lasciano incantare. Il tango è un grande abbraccio magico dal quale è difficile liberarsi, perché in esso c’è qualcosa di provocante, qualcosa di sensuale e, allo stesso tempo, di tremendamente emotivo.
Jorge Louis Borges
Il tango è l’intimità più segreta, è il grido che s’innalza nudo. Il tango è un pensiero triste che si balla.
Enrique Santos Discepolo
Il tango è l’arte di ascoltare i battiti del cuore. È un modo per sentire l’esistente, la vita, il tempo, l’amore e la morte. Il tango è infinito.
Roberto Herrera

L’11 dicembre non ci sarà solo il Tango Argentino, ma anche attenzione per chi ha bisogno d’aiuto e la Herrera Tango Academy ha voluto condividere la serata con la Fondazione PUPI che si impegna per dare conforto all’infanzia povera e difficile dell’Argentina più povera. La Fondazione nasce da un’intuizione di Javier Zanetti, il grande calciatore argentino, che ha dichiarato:

Ho avuto un’infanzia difficile, e anche se oggi non vivo nel mio paese, conosco profondamente la situazione che sta attraversando e l’effetto che questo ha sui bambini più poveri.  Ho sempre pensato che ognuno di noi debba darsi da fare e considerare che ha una certa responsabilità sociale all’interno della sua comunità, per questo si deve cercare di mettere tutto il proprio impegno e fare più sforzi possibili per raggiungere un obiettivo comune, proprio come si fa in una squadra di calcio. Da questa convinzione è nata l’idea di costituire una Fondazione che, raccogliendo aiuti, potesse mirare principalmente a soddisfare bisogni fondamentali come l’alimentazione, l’educazione, l’igiene e la cura dei bambini e di conseguenza aiutare le loro famiglie e la comunità in cui essi vivono.