Archivio / Teatro

Un borghese piccolo piccolo

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Un borghese piccolo piccolo

Tratto dal celebre romanzo di Vincenzo Cerami e già capolavoro cinematografico di Monicelli con Alberto Sordi, Un borghese piccolo piccolo, diventa una pièce e approda a teatro con le musiche di Nicola Piovani e la regia di Fabrizio Coniglio.

In scena una tragicommedia che regalerà momenti di comicità a tratti esilarante, ma che apre anche alla riflessione, al dibattito sulla possibilità di essere tutti uguali di fronte alla legge, sulle pari opportunità di emancipazione sociale ed economica, sul desiderio di raggirare le regole per ottenere facilmente ciò di cui si ha bisogno.

Giovanni Vivaldi è un “borghese piccolo piccolo”, un uomo di provincia che lavora al ministero. Il suo più grande desiderio è quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio nel ministero in cui Giovanni lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantire un futuro al figlio.

Massimo Dapporto nei panni di Giovanni è capace di restituire il ridicolo e il tragico, l’amarezza e la crudeltà e di regalare, complice l’intero cast grande umanità e semplicità al protagonista.

Dal cialtronesco al cinico, dall'ipocrita allo sguaiato, dal disperato al disperante Un borghese piccolo piccolo tocca con apprezzata sobrietà e senza usare l'indice dell'"accusa" tutti i registri, i 'canoni inversi' di una italica tregenda pullulante di "uomini ridicoli", ma ottusi ed efferati.
Angelo Pizzuto - Sipario