Archivio / Teatro

Per strada

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Per strada

Una generazione indecisa su tutto, l’incapacità totale di gestire le proprie ansie e le proprie sconfitte, un sotterraneo desiderio di farla finita e un incontro on the road.

Per Strada riporta sulla scena del Parenti il binomio Brandi-Vogel, vincitori del premio Enriquez 2018 per regia e drammaturgia, con un affresco divertente, e insieme tragico, dei trentenni di oggi, incapaci di trovare una collocazione nella vita e convinti dell’impossibilità di cambiarla.

In una sera d’inverno sotto una fitta nevicata, intro perfetto ad un racconto scenico di malinconica grazia, due ragazzi infreddoliti si incontrano casualmente per strada. Paul, cresciuto e viziato nella bambagia, sta per sposare una donna che non ama per volere della famiglia. Jack, povero e abbandonato da tutti, è deciso a farla finita. I due iniziano a fare amicizia e scoprono la possibilità di unire le proprie esistenze infelici alla ricerca di una consolazione e di un cambiamento esistenziale.

La strada è il luogo di incontro fra Paul e Jack ma è anche e soprattutto la strada della vita dei personaggi, quella smarrita; è il cammino, le ore che passano inesorabili, trasformando questo scontro casuale di due solitudini in un incontro che modificherà per sempre le loro vite.

I due attori, Francesco Brandi e Francesco Sferrazza Papa, completano, con una recitazione pulita, uno spettacolo che poggia e trova il suo elemento più significativo nella scenografia cinematografica davvero emozionante. Il regista, Raphael Tobia Vogel, ha il pregio di aver fatto queste scelte e di averle amalgamate efficacemente.
Andrea Pietrantoni – Sipario
Un ritratto generazionale che sa di fallimento e dell'impossibilità di essere quel che si è, che procede per sferzate di humor, con tirate alla Woody Allen e colpi di scena grazie a una scrittura veloce, che cavalca i miti dell'immaginario collettivo alla Roberto Baggio. Il risultato intriga, la regia precisa dal taglio cinematografico, dove proiezioni su tulle trasparente aggiungono mistero e profondità.
Simona Spaventa – la Repubblica
Inquieta e attrae la regia di Raphael Tobia Vogel, che immerge i turbamenti di due giovani d'oggi in un quadro generazionale gelido e ovattato come la neve.
Maria Grazia Gregori – delteatro.it