Archivio / Teatro

La notte poco prima delle foreste

(La nuit juste avant les forêts)

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La notte poco prima delle foreste

(La nuit juste avant les forêts)

Pierfrancesco Favino interpreta, con grande intensità e maestria, il denso e pungente monologo di Koltès, drammaturgo e militante comunista, cantore di emarginazioni, poeta della solitudine, della notte e dei deserti.

Bernard-Marie Koltès fu consacrato al teatro francese nel 1977 proprio con questa opera.

Un Amleto da marciapiede malato d’insofferenza, uno straniero, un diseredato che vive arrangiandosi e sopravvive come può. Un mondo fatto di altri emarginati come lui, pronti ad approfittare della debolezza altrui per prevaricare. La Notte poco prima delle foreste è un racconto capace di accompagnare lo spettatore per le strade in cui non ha camminato, nei luoghi in cui non è stato, “come un prestigiatore fa comparire storie di donne, di angeli incontrati per caso, di violenze e di paura per ciò che non conosciamo”. I temi assoluti di Koltès affiorano in una partitura per voce solista, un poema teatrale sui problemi dell’identità, della moralità, dell’isolamento e dell’amore infelice.

Favino, si fa carico di un’umanità alla deriva nell’anatomia dei suoi sguardi e delle sue posture, nella tenerezza del suo accanimento, nella durezza del suo pianto. La regia essenziale di Lorenzo Gioielli concentra esclusivamente su di lui la composizione di ogni istante, intervenendo solo con dettagli di luce e di suono(…) Ci siamo anche noi, spezzati, indifesi, vulnerabili, fianco a fianco nella sua solitudine, ad attraversare per settanta, densissimi minuti, il racconto infernale e dolcissimo di un’esistenza.
Valentina De Simone - Repubblica.it
Una promessa piena d’amore questo adattamento de La notte poco prima delle foreste .
Lucia Medri – Teatro e Critica