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Lezioni di storia:
Vogliamo la luna

1948-1978, utopie e conflitti

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Lezioni di storia:
Vogliamo la luna

1948-1978, utopie e conflitti

Dalle ceneri della seconda guerra mondiale si esce con una sola certezza: al passato che ha generato tanto orrore non si può né si vuole tornare. Bisogna immaginare un mondo nuovo e la generazione nata durante il conflitto lo farà con la musica, con la letteratura, col cinema, col pensiero filosofico e scientifico. Sei grandi storici raccontano trent’anni della storia del nostro Paese ripercorrendo le tappe più significative della vita della giovane Repubblica Italiana: dall’entrata in vigore della Costituzione alla stagione dei movimenti e delle utopie che si chiuderà con la violenza tragica del terrorismo e l’uccisione di Aldo Moro.

Dalle ceneri della seconda guerra mondiale si esce con una sola certezza: al passato che ha generato tanto orrore non si può né si vuole tornare. Bisogna immaginare un mondo nuovo e la generazione nata durante la guerra lo farà con la musica, con la letteratura, col cinema, col pensiero filosofico e scientifico.
Beneficiando delle nuove istituzioni politiche ed economiche che nel frattempo sono state create, nei singoli paesi, in Europa e nel mondo dalla generazione invecchiata nella guerra.

Nel 1948 in Italia entra in vigore la Costituzione repubblicana, nel 1951 a Parigi si inizia la costruzione della Comunità europea. Sempre nel ’48 si scrive la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nello stesso anno i laburisti inglesi varano il sistema sanitario nazionale ispirato ai principi solidaristici del welfare state.
In Italia negli anni Cinquanta si pensa a una politica economica di lungo periodo che apra le frontiere al commercio e insieme sviluppi le aree depresse, orientando le forze del mercato attraverso la programmazione. La tensione ideologica del mondo occidentale con il blocco comunista è molto forte, così come i conflitti che lo percorrono dall’interno. Conflitti alimentati da speranze individuali e da utopie collettive che producono al tempo stesso dinamismo economico e mobilità sociale. Milioni di uomini e di donne si spostano dalle campagne alle città, sottraendosi all’analfabetismo e coltivando nuovi consumi di massa.

Anche nella comunità cattolica con Giovanni XXIII spira un vento nuovo: con il Concilio Vaticano II le vecchie gerarchie sembrano cedere il passo alla Chiesa degli ultimi.
Cambiano le culture politiche e i linguaggi creativi, nell’arte, nella letteratura, nel cinema, nel teatro. La percezione dei diritti si allarga e si approfondisce, rimettendo in questione tabù ancestrali che sembravano eterni e indistruttibili. La scienza produce enormi progressi e con essa la tecnologia.

Il 20 luglio 1969, di fronte agli occhi dei telespettatori di tutto il mondo, si realizza un’utopia di sempre: il primo uomo sbarca sulla luna. Un mese dopo – questa volta sulla terra – prende vita un’altra utopia: a Woodstock per tre giorni più di quattrocentomila giovani condividono musica, pace e amore.

Poi la luna si allontana e il vento sembra cambiare…: a Milano, il 12 dicembre del 1969 una bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana provoca 17 morti e 88 feriti.
Nel decennio successivo, le forze e le idee che avevano prodotto il cambiamento sono contrastate sempre più da altre spinte, di segno opposto.
Libertarismo e liberismo convergono nel rivendicare agli interessi individuali una prevalenza sulle ragioni della comunità e dello Stato. Nuovi interessi economici e politici internazionali si affermano con la crisi del petrolio del 1973, mettendo fine all’illusione occidentale di una crescita infinita. Nello stesso anno Enrico Berlinguer lancia l’idea del ‘compromesso storico’ tra comunisti, socialisti e cattolici.
Seguono anni di grande incertezza: affermazioni di diritti – come nel referendum del ’74 sul divorzio – e insieme una scia di violenze, come nell’attentato dello stesso anno in Piazza della Loggia, a Brescia.
L’assassinio di Aldo Moro nel 1978 da parte delle Brigate Rosse sembra chiudere una parabola trentennale di utopie e di conflitti.
Con gli anni Ottanta, si apre una stagione diversa: inizia un’altra storia.

Programma e protagonisti degli incontri

1948
Sogno e realtà della Repubblica
con Emilio Gentile

domenica 14 Gennaio h 11:00

L’Italia esce dalla seconda guerra mondiale non solo economicamente in ginocchio ma anche drammaticamente divisa dalla guerra civile tra fascisti e antifascisti.
La Repubblica è una scelta molto sofferta, la Costituzione è un progetto di società giusta, che riesce nel miracolo di unificare forze politiche con ideologie profondamente diverse.

Emilio Gentile è professore emerito dell’Università di Roma La Sapienza.

1957 - 1961
La nascita dell'Europa e il nuovo Welfare
con Mauro Campus

domenica 28 Gennaio h 11:00

Per la seconda volta in trent’anni, la guerra ha percorso l’Europa intera, facendo milioni di morti in un conflitto fratricida. Occorre dire ‘mai più’. E occorre una prospettiva molto più forte di integrazione economica e politica che la “crisi dei vent’anni” fra le due guerre aveva reso impraticabile. Integrazione tra le nazioni per costruire una federazione politica, inclusione sociale all’interno delle nazioni per creare una comunità di uguali opportunità.

Mauro Campus insegna Storia delle relazioni internazionali presso la Scuola di Scienze politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze.

1958 - 1965
La Chiesa abbraccia il mondo. Il Concilio Vaticano II
con Alberto Melloni

domenica 11 Febbraio h 11:00

Quando viene eletto papa Giovanni XXIII la Chiesa è percorsa da un fermento nuovo, che la mette in rapporto con un mondo che sta cambiando velocemente. Nuove istanze sociali, economiche e politiche emergono in Occidente come nei paesi delle vecchie colonie. Il Concilio Vaticano è la risposta che ridefinisce l’orizzonte del mondo cattolico ma non solo.

Alberto Melloni insegna Storia del cristianesimo all’Università di Modena-Reggio Emilia

 

1965 - 1968
San Francisco - Pechino - Parigi: una comune globale
con Marcello Flores

domenica 25 Febbraio h 11:00

Nei primi anni Sessanta, nei campus delle università americane nasce un movimento contro il conformismo imperante: nella musica, nella letteratura, nei costumi sessuali… Poi arriva la politica – le manifestazioni contro la guerra in Vietnam – e il movimento sbarca in Europa. Una intera generazione contesta le vecchie regole, anche quelle del modo di vestirsi e di vivere in famiglia.

Marcello Flores ha insegnato Storia contemporanea e Storia comparata all’Università di Siena

1968 - 1969
Vogliamo tutto: gli studenti, gli operai e... gli astronauti
con Giovanni De Luna

domenica 11 Marzo h 11:00

Nel biennio della contestazione la ribellione italiana viaggia tra studenti e operai: dalla primavera delle università all’autunno caldo delle fabbriche. L’Italia uscita dal boom non è sufficiente a contenere l’utopia di un mondo migliore, più giusto e più libero insieme. Intanto una utopia antica, quella dell’uomo sulla luna, si avvera nell’estate del ‘69.

Giovanni De Luna ha insegnato Storia contemporanea presso l’Università degli studi di Torino

1974 - 1978
Dalla battaglia per i diritti alle stragi terroristiche
con Simona Colarizi

domenica 25 Marzo h 11:00

Gli anni Settanta mettono a dura prova le utopie dei due decenni precedenti. La politica non cambia come si sperava, l’economia resta quella del mercato capitalistico.
Gli individui però continuano a rivendicare i loro diritti di libertà: il movimento delle donne, protagoniste dei referendum sul divorzio e sull’aborto, sembra ottenere un cambiamento di più lunga durata nello stile di vita degli italiani.
Nel 1978 – trent’anni dopo la Costituzione –  la stagione dei movimenti e delle utopie sembra chiudersi nella violenza tragica del terrorismo, con il tragico epilogo dell’uccisione di Moro.

Simona Colarizi è professore emerito di Storia contemporanea dell’Università di Roma La Sapienza