Archivio / Teatro

American Buffalo

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American Buffalo

È la storia di un fallimento, il tentativo di tre uomini di rubare l’American Buffalo, conio americano dal valore inestimabile. Una caduta annunciata verso il tentativo di ritagliarsi un ruolo nella vita, un sentimento di rivalsa come motore dell’azione destinato a incepparsi. Marco D’Amore, dal successo di Gomorra, trasporta il testo del 1975 di Mamet da Chicago a Napoli, tra le botteghe e i bassifondi, dove incrocia il destino di tre uomini in un progetto rovinoso.

 

«American Buffalo è un grande classico e, come i grandi classici fanno, costruisce ponti tra la realtà che racconta e le visioni possibili che è in grado di generare. Io, perso nel viaggio della lettura, ho visto costruirsi lentamente, davanti ai miei occhi, uno di questi ponti … è partito da Chicago (città natia di Mamet) e, passando per l’angusta bettola di Don (protagonista del testo), è giunto a Napoli, in un vicolo in cui le ‘puteche’ (botteghe in dialetto napoletano) esistono ancora.

Dove è possibile incontrare i “tipi” descritti nel testo, ascoltarne le storie in una lingua che ricorda il famoso sound a cui si riferisce l’autore quando racconta dei suoi personaggi, una lingua di popolo che arriva direttamente dalla pancia ed esplode senza filtri, la lingua napoletana. ‘American Buffalo’ è la storia di un fallimento. Annunciato, quasi voluto, destino ineluttabile a cui non ci si può sottrarre. È racconto da bassofondo, di slang e male parole, di botteghe maleodoranti e vestiti sdruciti. È apologia della deriva: tre esseri umani e un piano improbabile destinato alla rovina a cui ci si attacca con le unghie senza rinunciarci! È desiderio di rivalsa, di vita anche a costo della vita altrui»

Marco D’Amore