Archivio / Teatro

Gli innamorati

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Gli innamorati

“Una commedia moderna vicina alla nostra sensibilità perché Goldoni aveva capito, già prima di Freud, le contraddizioni e i paradossi dell’amore”.

Andrée Shammah, con sapiente equilibrio, è riuscita a far convivere “una regia classica” con lo spirito attuale: gli innamorati di ieri non sono diversi da quelli di oggi, essendo uguali le gelosie, le ansie, le paure. Sul palcoscenico la regista scatena una vibrante tensione che coinvolge e attraversa tutti i personaggi, ne investiga i tormenti, ne scruta le verità, i sospetti, il clima psicologico, utilizzando una leggerezza assoluta, puntando sulla finzione dichiarata e sugli effetti di una smaliziata impostazione meta-teatrale.
Lo spettatore si trova dinanzi al vorticoso gioco dell’amore, ai suoi capricci, alle sue interferenze, partecipa al ritmo indiavolato dei due innamorati, assapora l’incostanza del loro sentimento d’amore.
La scena, dichiarato omaggio a Strehler, restituisce quel sapore di tradizione che diventa cifra memorabile di un allestimento contemporaneo.

È raro trovare una lettura penetrante e aguzza e stimolante come quella fornitaci dalla scaltra Shammah di un Goldoni che troppo spesso, pur essendo un capolavoro, è stato messo ai margini.

Domenico Rigotti - L’Avvenire

Nel gioco dell’amore domina Marina Rocco con un’interpretazione carica di disarmante vitalità.

Maria Grazia Gregori - L’Unità

(...) E in un ottimo concertato, bravi tutti gli attori.

Magda Poli - Corriere della Sera