Archivio / Teatro

Figli di un dio minore

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Figli di un dio minore

“Sono nata sorda, da genitori sordi, in una famiglia di udenti” .
Rita Mazza è l’interprete di “Figli di un Dio minore”, il testo teatrale di Mark Medoff che ebbe un enorme successo nella versione cinematografica del 1980 interpretata da William Hurt e Marlee Matlin, l’attrice sorda che vinse per quell’interpretazione l’Oscar e il Golden Globe.
Lo spettacolo, dopo aver commosso le platee italiane nel primo anno di tournée, torna in scena, a grande richiesta ripartendo dal Teatro Franco Parenti.
Centrale è il tema dell’integrazione: attraverso il racconto della storia d’amore tra l’insegnante logopedista James e l’allieva Sara, lo spettacolo, con delicatezza e poesia, pone l’attenzione su una minoranza invisibile come quella dei non udenti e getta luce su quella sottile linea in cui universi comunicativi separati si incontrano. Figli di un Dio minore è un’occasione di usare il teatro in modo diverso; è un viaggio all’interno di un mondo che è a fianco a noi, che chiede di poterci parlare”, dice l’attore Giorgio Lupano, uno spettacolo unico nel suo genere perché si rivolge tanto agli udenti che ai non udenti e ad entrambi regala emozione e sorpresa.
Il lavoro, vincolato dall’autore ad essere rappresentato da una protagonista non udente, prende il via da un laboratorio sullo studio delle potenzialità espressive del doppio binario fra lingua dei segni e comunicazione orale. In scena un giovane cast di attori udenti e non (guidato da Giorgio Lupano e Rita Mazza), che ha letteralmente conquistato il pubblico italiano.